Martedì, 29 Marzo 2011 21:08

Il buon tsunami

Scritto da  Gerardo

Della serie quando ci si mette di mezzo anche la Provvidenza. O meglio, quando la si nomina, invero a casaccio, per dar sfogo a posizioni che sprofondano nella superstizione.
Di seguito riportiamo l'articolo di Massimo Gramellini, apparso in "La Stampa" del 26 marzo, dal quale apprenderemo chi altri non sia il grande "supersticious".
Buona lettura!



Il buon tsunami
di Massimo Gramellini
in “La Stampa” del 26 marzo 2011

Come il Pangloss di Voltaire che tesseva l’elogio del terremoto di Lisbona coi parenti delle vittime, Roberto De Mattei ha spiegato dai microfoni di Radio Maria che lo tsunami giapponese «è stata un’esigenza della giustizia di Dio» e che «per i bimbi innocenti morti nella catastrofe accanto ai colpevoli» (ma colpevoli di che?) si è trattato di «un battesimo di sofferenza con cui Dio ha inteso purificare le loro anime». Ora, Pangloss era un paradosso letterario. Ma De Mattei esiste davvero ed è pure il vicepresidente del CNR, tempio e motore della ricerca scientifica.
Inutile replicare alle sue farneticazioni, offensive per qualsiasi credente dotato di un cervello e soprattutto di un cuore. Chissà se avrebbe il coraggio di ripeterle in faccia ai frati che si videro cascare addosso la basilica di Assisi: immagino che, per De Mattei, il Dio dei terremoti avesse deciso di castigare anche loro. Ma in quale Paese l’autore di simili affermazioni può restare ai vertici della ricerca finanziata dal denaro pubblico, senza che si muova il governo o almeno la Croce Rossa? Forse solo nel migliore dei mondi possibili vagheggiato da Pangloss. E in Italia, naturalmente. Dove due anni fa il vicepresidente del CNR organizzò, a spese del CNR, un convegno contro Darwin, che è come se il vicepresidente dell’Inter organizzasse un convegno contro Mourinho. Possibile che quest’uomo non avverta l’incompatibilità paradossale fra la sua carica e le sue idee? Non resta che invocare l’intervento divino: un terremoto «ad personam» che gli sfili la poltrona da sotto il sedere.

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